E' successo a tutti noi, non lo possiamo negare, e sulla scorta dei racconti dei nonni, siamo sempre pronti a trovare le opportune spiegazioni. In particolare le nostre cartucce sono le incriminate numero uno e anche se ci hanno sempre servito bene, siamo disposti a cambiarle immediatamente.
Ma che è successo? Cos'è la PASSATA?
Un uccello al quale abbiamo sparato e che siamo disposti a giurare di aver colpito, se non altro perché alcune piume stanno cadendo al suolo, continua a volare e ci sembra assolutamente incolume. Già imprechiamo, poi d'improvviso dopo un certo tratto di volo, il selvatico cade al suolo stecchito. A questo fenomeno i nostri nonni ci hanno insegnato a dare il nome di passata.
Per passata intendiamo che l'animale è stato attraversato dallo sciame dei pallini e che gli stessi non hanno avuto effetto. Ci è tramandato come quasi un mistero balistico, spesso da imputare alla cartuccia.
Ma il mistero non esiste, la "passata" ha una esatta spiegazione scientifica. Si verifica quasi certamente nei seguenti casi:
1.un solo pallino (o pochissimi 2 o 3) hanno colpito l'uccello
2.nessuno dei pochi pallini ha colpito spezzandoli, ossi di ala o della struttura scheletrica motoria o la colonna vertebrale
3.l'unico o i pochi pallini hanno completamente attraversato il corpo del selvatico.
In questi tre punti c'è la spiegazione del perché l'uccello pur colpito non si sia abbattuto al suolo. Gli organi del moto sono intatti, la scossa ricevuta è insufficiente perché i pallini che hanno centrato il bersaglio sono troppo pochi. Questi pochi pallini hanno inoltre ceduto pochissima energia al volatile ossia la sola differenza tra l'energia che avevano quando hanno colpito il bersaglio e quella residua che hanno mantenuto quando sono usciti. L'emorragia e il conseguente crollo della pressione venosa, impiegano perciò qualche tempo e ridurre al minimo le forze dell'animale che continua la fuga.
La passata è tutta in questi concetti e non avremmo perciò ragione di preoccuparcene quelle volte che ci accade.
Ma siccome siamo sedicisti e guardiamo con piacere a chi ci ha preceduto e i nostri nonni, che poi spesso cacciavano per le proteine, si "incazzavano" non poco, di fronte ad una passata.
E prendevano provvedimenti nei confronti delle cartucce che "non andavano". In Taluni casi tiravano fuori il coltello, disfacevano l'orlo e tolto il cartoncino sopra il piombo ci mettevano alcuni pallini recuperati dal sacrificio di un'altra cartuccia. Le "nuove cartucce" così generate in campagna, tutte belle strapazzate ovviamente non potevano sortire effetti migliori. E tutto per un fenomeno puramente statistico, perché se al momento dell'impatto dei pallini sul selvatico questo aveva le ali in posizione diversa, le ossa si sarebbero rotto e il volatile normalmente abbattuto. Altri addirittura in maniera più ingegnosa rafforzavano il dosaggio della carica apponendo sul cartoncino una bolletta da scarpe, ma il risultato certo non migliorava.
Ma dobbiamo tranquillizzarci, come avrebbero dovuto farlo i nostri nonni. Una buona cartuccia può normalmente dare origine ad una passata; può verificarsi con tiri sforzati al limite della distanza, con animali piuttosto piccoli e magari piombo sovradimensionato rispetto ad essi.
D'altronde lo sappiamo bene, il colpire il bersaglio è un fatto di probabilità.